Arbismart, l’ennesimo sogno truffa della rendita passiva

Ormai non passa mese in cui nuovi protagonisti specializzati nell’arbitraggio su criptovalute si affacciano sul mercato. Sventolando la carotina del reddito passivo guadagnato non facendo nulla ma semplicemente utilizzando dei bot che fanno arbitraggi tra i vari exchange, sono sempre di più gli investitori che anche con importi minimi tentano l’avventura. Nella maggior parte dei casi però si tratta di truffe e probabilmente Arbismart (https://arbismart.com/it/)  ha tutte le caratteristiche per essere una di queste.

Qual è il core business di Arbismart? L’arbitraggio di criptovalute. Questa attività sulla quale si stanno fiondando parecchie neo società sul web altro non è che l’acquisto di una criptovaluta come Bitcoin in un exchange X, dove è più economico, per rivenderlo immediatamente in un exchange Y, dove c’è una quotazione maggiore. Un robot per il trading automatico in arbitraggio fa questa attività per un numero elevato di operazioni monitorando gli exchange per cercare degli utili differenziali di rendimento.

La prima cosa da fare quando incappiamo nella pubblicità di una di queste società è andare a vedere alla voce azienda chi c’è dietro. Ovviamente anche in questo caso nessun riferimento a persone ma solo il martellamento dello Smart Arbitrage System, l’algoritmo che ci farà diventare tutti ricchi. Si parla di un team dedicato di professionisti del mercato crittografico disponibile 24 ore su 24, ma nomi zero.  Gli unici riferimenti che trovo su una recensione internet sono relativi a nomi che sembrano troppo comuni per essere veri, ovvero l’attuale CEO Mike Meyers, il CTO Andrus Steiner e il Business Development Executive Dennis Muller.

Nel mio peregrinare sul sito di Arbismart vado così alla sezione contatti e trovo una mail ed altri canali social. Spulciando nelle varie policy finalmente individuo quanto meno un indirizzo che poi è quello della registrazione non si sa questa è la sede operativa. Harju maakond, Tallinn, Kesklinna linnaosa, Pärnu mnt 158/2, 11317, Estonia. Trovo anche un numero di telefono al quale dovrebbe rispondere (non ho idea in che lingua) un operatore per aiutarmi in caso di problemi.

Naturalmente anche nelle FAQ non si trova uno straccio di sezione dedicata a come contattare la società per risolvere controversie.

Giusto per condire la storia con qualcosa di sostanza non manca la sezione “lavora con noi” (probabilmente falsa) contenente offerte varie che spaziano dal marketing alla programmazione software. E non mancano nemmeno le proposte di affiliazione e quello che viene definito Bounty Program, ovvero la possibilità di guadagnare diffondendo il sistema di arbitraggio sulle varie piattaforme social. Questa è un’altra caratteristica di un tipico schema Ponzi che crea l’illusione in chi si iscrive di poter disporre di rendite passive con questo sistema. In realtà spulciando tra le varie informazioni il guadagno da questa attività arriva a ben il 3%!

Tornando al robot che farà diventare tutti ricchi, ha catturato la mia attenzione tra gli elementi di vantaggio sottolineati sul sito quelli di un sistema con rischio ridotto quasi a zero quasi con la macchina che è in grado di ridurre al minimo i pericoli di un’attività che gioca proprio sulle inefficienze creata dal più classico parametro di rischio, la volatilità.

Ma quello che conta in questi casi è capire se la società è autorizzata ad operare.

Entrando sul sito in alto a sinistra la prima cosa che salta all’occhio è il logo della società con tanto di marchietto “EU Regulated”.

Queste società sanno benissimo che essere soggetti alla vigilanza di un’autorità di controllo offre garanzie psicologiche all’investitore. Nulla vieta che possa nascondersi una truffa anche dietro una società sottoposta a controlli, ma sicuramente dichiarare che c’è qualcuno che controllo fa sempre presa nell’utente finale.

Incuriosito dai documenti che Arbismart sbatte in prima pagina, clicco sul logo e zac, primo incidente di percorso “page not found” e niente documenti.

Pazienza mi dico, Arbismart snocciola una serie di garanzie che la società è in grado di offrire in un italiano così e così tra cui la fedina penale di tutte le persone relazionate con Arbismart (cosa vorrà poi dire), sane politiche di antiriciclaggio (sane?), adeguato capitale operativo e protezione dei dati. Allora scendo ancora più giù e in piccolo a sinistra trovo scritto che Arbismart è regolata da Financial Intelligence Unit (FIU) estone con tanto di numeri di licenza in quel di Tallin Estonia.

Cos’è una FIU? Dal sito di Banca d’Italia, Unità centrale nazionale è una unità che al fine di combattere il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo, è incaricata di ricevere e analizzare segnalazioni di operazioni sospette e altre informazioni rilevanti in materia di riciclaggio, finanziamento del terrorismo e connessi reati presupposto, nonché della disseminazione dei risultati di tale analisi. In base alla scelta compiuta dal singolo legislatore nazionale, la FIU può assumere la natura di autorità amministrativa, di struttura specializzata costituita all’interno delle forze di polizia o incardinata nell’ambito dell’Autorità giudiziaria.

Quindi questa Arbismart non è regolata da nessuna autorità nazionale estone che autorizza l’esercizio di un’attività finanziaria. Piuttosto è solo sottoposta ai controlli di antiriciclaggio. In Estonia infatti il nome dell’autorità di controllo sulle attività finanziarie ha nome MTR Majandus (la Consob italiana per intenderci). E infatti Arbismart non risulta tra le società autorizzate all’esercizio sul sito della Consob la quale riconosce per appunto solo le società vigilate da MTR in Estonia.

Iscriversi per aprire un conto su Arbistar non costa nulla purché venga rispettato il minimo versamento di 300€, ma esistono diversi livelli di operatività dal beginner fno all’elite. E qui la cosa si fa interessante visto che i rendimenti “promessi” dal programma arrivano fino al 14% per chi investe tra i 300 e i 1000 eur, rendimenti che diventano addirittura tra il 40 e il 45% per chi aderisce al programma elite con il contributo di fantomatici premi sugli acquisti.  Ovviamente nei termini e condizioni non si riesce a capire quanto costo differenziare il piano.

Ma la cosa che più deve preoccupare chi investe è che depositati i fondi (in fiat o criptovaluta) questi verranno convertiti nei token RBIS nativi della piattaforma, che a loro volta verranno utilizzati per eseguire operazioni di arbitraggio. Come indicato nelle FAQ “In total, there are 450,000,000 tokens for sale, each of which costs 1 EUR. With each milestone we reach in terms of client acquisition, development and the number of tokens sold, the price will rise and early investors will earn a substantially higher return for their tokens”. Su metodi di formazione del prezzo nebbia assoluta.

In sintesi possiamo dire che Arbismart opera senza autorizzazione in Estonia ed ovviamente nemmeno in Italia non essendo registrata da nessuna parte. Le possibilità di capire chi sta dietro la società sono inesistenti così come i moduli di contatto sono alquanto fumosi. Naturalmente nessun track record dell’algoritmo viene presentato ai futuri investitori e i rendimenti promessi sono naturalmente numeri che suonano tanto di utopia. C’è abbastanza per concludere che è meglio stare alla larga da Arbismart.

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