Schema Ponzi Arbistar Smascherato

Il 16 novembre 2020 Consob ha comunicato al pubblico dei risparmiatori italiani che il sito arbistar.com era stato oscurato dopo che l’11 novembre la stessa autorità di vigilanza italiana aveva sospeso l’attività di offerta al pubblico della società stessa. Ecco un estratto.

Delibera n. 21583

Sospensione, ai sensi dell’art. 99, comma 1, lett. b), del d.lgs. n. 58/1998, dell’offerta al pubblico avente ad oggetto investimenti di natura finanziaria posta in essere da Arbistar 2.0, S.L. tramite i siti internet e

Premesso che il compito di Consob è quello di denunciare irregolarità amministrative di abusivismo finanziario e che non necessariamente la segnalazione ha sempre per oggetto una truffa (ad esempio i broker che non hanno licenza in Europa non possono fare promozione diretta pur svolgendo attività regolari) per chi frequenta società finanziarie non conosciute dal grande pubblico può sempre essere opportuno fare una visita al sito Consob dedicato alla denuncia di irregolarità nell’attività finanziaria. Purtroppo l’autorità di vigilanza arriva sempre con un ritardo tale da permettere a fantomatiche società come Arbistar che, nel pieno stile delle truffe, ha cercato di cavalcare l’onda bitcoin offrendo servizi tutt’altro che regolari e autorizzati.

Ma chi è questa Arbistar? La società fondata da Sanit Fuentes ha sede a Tenerife ed aveva aperto un sito internet ed una app anche in italiano. Tra le attività più floride pubblicizzate quella del trading automatico con bot su criptovalute. Il robot fa arbitraggi tra le varie piattaforme di criptovalute acquistando e poi rivendendo nei momenti ottimali secondo l’algoritmo di questo team di specialisti dall’identità ovviamente sconosciuta.

Il cliente deve solo versare i soldi sul conto (o meglio sul wallet visto che il versamento può essere fatto solo in criptovalute) mettersi sul divano e far lavorare il bot. Naturalmente l’assenza di versamento di denaro fiat in questi casi ha proprio lo scopo di far perdere ogni tracciamento da parte delle autorità di controllo. Evitare quindi situazioni di questo tipo.

Il giochetto classico per far crescere il business in questo caso è quello del passaparola ed anche qui è stato applicato in pieno. C’è un sistema di trading automatico prevalentemente su criptovalute che funziona e che potrai utilizzare solo entrando nella community. Per entrare qualcuno ti deve invitare. Quel qualcuno avrà dei vantaggi e tu farai lo stesso con altri tuoi amici. Lo schema piramidale che in questo caso era arricchito dalla chicca di un conto vip che solo per un numero limitato di licenze poteva essere ottenuto al modico costo di 5.000€. Ma quel conto era solo per trader professionisti (certo!) e quindi viene soppresso e sostituito con il bot comunitario attivabile pagando dai 300 fino ai 50.000€ e riservato ai piccoli investitori.

Come rileva Consob nella sua delibera di sospensione gli utenti registrati sul predetto sito ricevono una email contenente, tra gli altri, il link per il download del documento intitolato “Dossier italiano”. Tale documento promuove, l’adesione al c.d. “Club Arbistar” attraverso un investimento in denaro da effettuare con l’acquisto di uno o più dei cinque “moduli di partecipazione” offerti. I “moduli di partecipazione” sono denominati “Basic”, “Partner”, “Executive”, “Privilege” ed “Elite” e si distinguono per durata dell’immobilizzazione (variabile da 12 a 60 mesi), importo del deposito minimo (variabile da 0,1 a 5 Bitcoin) e massimo (variabile da 1 a 50 Bitcoin), nonché per i rendimenti associati (variabili dal 5% all’8% del capitale depositato). I rendimenti o “Guadagni di partecipazione” correlati ai predetti “moduli” sarebbero calcolati in misura percentuale rispetto al capitale versato e verrebbero corrisposti con cadenza mensile.

In pratica Arbistar sembrerebbe prospettare ai potenziali clienti la possibilità di impiegare una somma di denaro per l’acquisto di uno o più “moduli di partecipazione” al “Club Arbistar”, allo scopo di ricevere rendimenti periodici che verrebbero corrisposti su base mensile, in proporzione al capitale versato dai clienti, e deriverebbero dai proventi realizzati dalle società del gruppo “ArbiCorp” nello svolgimento delle presunte attività svolte nei settori tecnologico, dell’arbitraggio di criptovalute e immobiliare.

Capito? Dateci i soldi e noi fra trading di crypto ed immobili vi offriremo rendimenti mensile da favola.

Inutile dire che Arbistar non ha mai risposto alle richieste di chiarimento di Consob.

Lo schema è quindi quello tipico del Ponzi. La società di indagini finanziarie Tulip Research aveva già allertato i suoi clienti via Twitter circa questo rischio con Arbistar che secondo la loro versione avrebbe utilizzato due funzionalità (BTCPayServer e PayJoin) per nascondere i flussi di cassa.

Ma già entrando sul sito avremmo potuto capire alcune cose importanti.

In realtà Arbistar non è un exchange e quindi i bitcoin non li può comprare. Non è nemmeno un broker quindi niente CFD su criptovalute.

Quello che succede è virtualmente un acquisto automatico di criptovalute che riconoscerà al cliente i profitti in caso di successo. Un bot automatico non autorizzato da nessuna autorità di controllo e che (altro indizio) semplicemente non poteva ricevere neanche un euro. In realtà li riceveva da noi faceva trading per i fatti suoi con un algoritmo super efficiente e poi restituiva il guadagno ai suoi utenti in modo proporzionale ogni mese.

A dire il vero già nel mese di settembre il supporto clienti Arbistar 2.0 aveva comunicato ai clienti la chiusura del Robot Community Bot con relativo congelamento dei conti. Le prime crepe.

Il Robot Community Bot era uno dei prodotti di punta della società e giustificandosi con il classico errore dell’algoritmo durato bene 40 settimane e che aveva distribuito un 28% di profitti in eccesso ai clienti, Arbistar per bocca del suo fondatore annunciava il bilanciamento dei conti, che altro non era la sottrazione degli utili dai conti secondo loro erroneamente attribuiti. Tutti i conti sarebbero poi stati liquidati in 2 fasi che avrebbero impiegato 16 mesi udite udite, gestendo correttamente i bitcoin in portafoglio.

Poi è arrivata la Consob e probabilmente la fine di questa ennesima attività truffaldina.

Un commento

  1. Quelli di Aristar sono gli stessi fdp del vecchio sito di trading “optionbit” che hanno rubato soldi a me e tanti altri! Truffatori che inventano di tutto per rubare!
    Prima di mandare soldi, informatevi bene e con ogni mezzo a disposizione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *