Weenzee, chi può dire di no a un rendimento dell’1% al giorno

Il 15 agosto 2018 a Londra veniva registrato il dominio di un sito web che faceva capo alla società Weenzee Ltd, una società a responsabilità limitata con sede al civico 43 di Bedford Street a Londra registrata da un certo Mareks Pavlovskis, 19enne originario della Lettonia. Questo è tutto quello che erano in grado di sapere gli ignari investitori che nei mesi successivi sarebbero caduti nell’ennesimo schema Ponzi condito di criptovalute che di nome fa (o meglio faceva visto che il sito non è più online) Weenzee.

E anche chi ha avuto la sfortuna di visitare questo sito quando era sulla cresta dell’onda, anche spulciando negli angoli più remoti del web, non avrebbe trovato altri riferimenti se non il solito team di professionisti esperti di trading e criptovalute capaci di “surfare” nei marosi della volatilità crypto e arricchire gli utenti iscritti in poco tempo, anzi pochissimo tempo. Nessun chi siamo sul sito internet, nessun recapito al quale rivolgersi in caso di richieste di chiarimenti. Solo video promozionali intrisi di spettacolari performance e ricchi lustrini.

Mai (e dico mai) dare soldi a società poco trasparenti. Se non sapete chi gestirà i vostri capitali lasciate perdere. Se non sono presenti autorizzazioni di qualche ente regolatore idem. Se poi il team di professionisti promette addirittura rendimenti in doppia cifra ogni mese come in questo caso chiudete subito e pensate ad altro.

Ma vediamo cosa prometteva questa fantomatica società (a quanto pare russa) che anche in Italia ha mietuto vittime tra il 2018 e il 2019.

Il solito bot automatico che abbiamo ritrovato in altre truffe raccontate nelle scorse settimane crea un portafoglio di criptovalute convertite in patacche virtuali, i Weenzee o Tokens WNZ. Altra parentesi. Mai investire in ciò che non ha una quotazione pubblica. E mai investire in qualcosa che scambio il vostro denaro spendibile ovunque in qualche cosa che nessuno riconosce come tale.

Schema anche questo ricorrente con gli utenti che in realtà investono in token privi di valore che però a loro volta vengono investite dai famosi esperti di Weenzee nel modo migliore possibili con guadagni che giorno dopo giorno assumono contorni incredibili. Ecco quello che ancora si trova in rete circa la remunerazione iniziale

Invested WNZ points are then parked with Weenzee for between 30 to 365 days.

  • invest WNZ points for 30 days and receive a 0.73% daily ROI
  • invest WNZ points for 60 days and receive a 0.88% daily ROI
  • invest WNZ points for 90 days and receive a 0.91% daily ROI
  • invest WNZ points for 180 days and receive a 0.95% daily ROI
  • invest WNZ points for 365 days and receive a 0.99% daily ROI

Capite bene che guadagnare l’1% al giorno di rendimento quando un BTP a 10 anni rende poco più dello 0,9% l’anno, è un numero talmente invitante al quale è difficile resistere. Peccato che fosse tutto falso.

Ma se voi pensate che il 365% di rendimento annuo è una cifra esagerata, sappiate che questo è solo il punto di partenza. Già perché se portate qualche amichetto i bonus fioccano copiosi nello schema Weenzee. Eccolo qua lo schema Ponzi. Il vostro investimento attrae altri investitori i quali con i loro versamenti contribuiscono a pagare i vostri interessi e così tutto sembra tremendamente vero fino a quando… gli utenti non ricominciano a chiedere indietro i soldi, proprio come sta succedendo in queste settimane a un’altra truffa che avevamo segnalato quasi un anno fa, CashFx Group.

Tra questi bonus si parte ad esempio dallo user+ che retrocede l’1% di bonus aggiuntivo al giorno a chi investe almeno 100$ e da almeno 10 investitori genera raccolta per almeno 300$. Fino al WeenZee bonus del 20% al giorno per chi investe 500 mila $ ed attrae 50 mila e più investitori per una raccolta di 10 milioni di dollari. Immagino che questo bonus nessun sano di mente l’abbia mai neanche provato a raggiungere.

Tramite il meccanismo della gerarchia interna che cresce portando altri utenti su WeenZee, l’ingordigia umana tende a passare parola ad un ritmo sempre più crescente per guadagnare tanto e in fretta. I social poi amplificano alla velocità della luce questo passaggio.

I sogni purtroppo sono durati poco e se qualche fortunato investitore è uscito con le penne integre, a giudicare dai diversi reclami che si trovano in rete sui siti delle associazioni dei consumatori molti sono rimasti intrappolati nello schema Ponzi. Dal 4 luglio 2019 WeenZee ha smesse di rimborsare sparendo completamente ed oscurando i tanti profili social aperti nei mesi precedenti.  Solo il canale Telegram con oltre 80 mila utenti era rimasto aperto ma mai più aggiornato.

Il sogno si trasforma in incubo per qualcuno, ma in disonesti guadagni per qualcun altro. Qualcun altro che probabilmente aprirà, sempre nascosto dal vigliacco anonimato, nuovi business simili in altre parti del mondo potrà godersi la vita con i soldi di utenti ancora una volta vittime di quella mancanza di approccio di buon senso che ognuno di noi dovrebbe mettere quando spende o investe anche solo qualche decina di euro.

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