Il Copy Trading. La Piaga finanziaria del ventunesimo secolo

Che cos’è il Copy Trading e soprattutto funziona?

Questa è la classica domanda che si fanno investitori inesperti alla ricerca della ricetta magica per diventare ricchi con poco sforzo sfruttando la competenza (o fortuna dipende dai casi) di qualche trader che ha deciso di “noleggiare” il suo trading system.

Come scrive uno dei broker globali più importanti come eToro, l’idea generale dello strumento CopyTrader è piuttosto semplice: scegliere i trader che si desidera copiare, decidere l’importo che si vuole investire e copiare tutto ciò che fanno automaticamente e in tempo reale, con il semplice clic di un tasto.

Nei primi tempi il trader di prestigio all’interno dei forum comunicava le sue intenzioni. Anche volendo seguire la sua operatività però i tempi di ingresso e uscita non coincidevano mai rendendo inefficace l’operatività stessa soprattutto se di scalping stretto. Poi è arrivato l’algoritmo che muove i soldi dei piccoli trader in sincronia con quelli della star e tutto è cambiato…

…IN PEGGIO.

La leggenda del copy trading nasce da uno studio del MIT nel 2012 nel quale veniva provato che sfruttare la “copia” del trading proposta da eToro offriva prestazioni migliori nell’ordine del 6-10% rispetto ai trader che operavano manualmente. Da quella data però altre ricerche hanno prodotti risultati opposti. Ad esempio nel 2018 uno studio della Padersborn University evidenziava come il copy trading era perdente nelle fasi di performance di chiusura negative. Altri studi comportamentali hanno evidenziato che coloro che decidono di affidarsi al copy trading rischiano di più rispetto ai comportamenti individuali perché si sentono in un certo senso “protetti” dal trader di successo e dalla sua competenza.

Solitamente i tagli minimi molto bassi permettono ad ogni utente inesperto di sfruttare quella che viene venduta come una grande potenzialità.

Ma è veramente così?

Quando ogni operazione viene aperta sul mercato il trader parte in svantaggio o faremmo meglio a dire in perdita. Questo accade indipendentemente dall’utilizzo o meno della funzione di copy trading, ma è evidente che in assenza di commissioni il broker guadagna dallo spread bid ask. Perciò se il copy trading in una giornata farà un’operazione questa perdita sarà minima e limitata a quell’operazione. Se il sistema propone tante operazioni i costi saranno moltiplicati per il numero di operazioni. Qui sta il primo nodo. Il broker guadagna se il trader fa tante operazioni. E se il trader fa tante operazioni anche il market maker incaricato di garantire liquidità sul mercato dal broker vuole guadagnare. Ma se il market maker, come spesso accade, nel rispetto di una idiota normativa europea che permette ai Broker Europei di mettersi in tasca le perdite dei clienti, coincide con lo stesso broker ecco che si crea un enorme conflitto di interesse che diventa ancora più gigante nel momento in cui lo stesso broker propone un servizio a pagamento di copy trading.

Mettiamola giù brutale. Io broker ti propongo di seguire un trading system e stai tranquillo perché ti garantirò la liquidità facendo da market maker. Profitti dal trader copiato, profitti dal cliente tramite spread bid e ask regolati dal Broker e profitti dalle perdite dei clienti.

Qui chi ci guadagna davvero mi sembra che sia il Broker ESMA, proprio nel pieno rispetto delle normative e delle licenze rilasciate anche dalla CONSOB, che legalizzano una attività che una persona sana di mente renderebbe illegale domani mattina.

Siamo nel mondo del social trading (e il caso di GameStop lo dimostra), ma purtroppo non sempre sono fiori quelli che appaiono agli occhi degli investitori. Costruire in casa back test da record non è difficile ed il broker così facendo illude il piccolo trader alla bontà della scelta di attivare il copy trading system intascando le perdite dei clienti che in maniera progressiva arrivano a dilapidare l’intero capitale per aver dato fiducia a sistemi già perdenti in partenza.

Le due slide seguenti mostrano un caso clamoroso. Tenete conto che stiamo parlando dello stesso trader. Occhio alle date. Ad aprile 2020 un fenomeno incredibile e poi…sboom tutto il capitale perso.

Il disclaimer “i risultati del passato non sono una guida attendibile per quelli futuri” è correttissimo. Il problema di questi trader che vengono copiati è che spesso i track record non sono lunghissimi anche perché quando arriva l’insuccesso chiudono e riaprono con un nuovo nome. Molto spesso poi l’informazione su come quei risultati del passato sono stati ottenuti è latente. Ad esempio con quanto leva, capitale, volatilità, numero operazioni, ecc…

E poi la vera domanda è questa. Ma perché questi personaggi non creano un fondo sul quale possono investire i singoli trader? Il trader di successo in effetti lo fa perché sa che guadagna molto di più ed offre anche più tutele all’investitore, ma soprattutto ci mette la faccia. Questa tipologia di trading invece pesca dal mazzo una serie di trader con strisce di successi di non lunghissimo periodo che il broker ha tutto l’interesse a promuovere per diversificare la scelta e stimolare un numero di operazioni consistenti in modo tale che il guadagno da spread verrà messo in cassaforte indipendentemente dalla bontà dei trade.

Basterà qualche trader fortunato ad attirare a sé gli utenti sfibrati dalle perdite con altri trader in un nuovo giro di ruota che sa tanto di roulette da casinò.

Ricordiamoci sempre che le autorizzazioni regolamentari rilasciate dalle autorità europee di controllo mirano a tutelare i clienti dei broker dal punto di vista normativo. Anche un casinò deve avere la sua licenza regolare per esercitare l’attività.

Ma se quando entrate agite in maniera irrazionale perdendo tutti i vostri soldi, la responsabilità è in gran parte vostra. Se quindi decidete di giocare i vostri soldi sulla fortuna di qualche trader del quale sapete poco o nulla siate consapevoli di quello che fate.

Solo una chiosa finale. Una tiratina di orecchi andrebbe data agli enti regolatori perché è ovvio che se il broker fa anche da market maker e da “trader selector” allora il conflitto di interesse diventa enorme e l’utente finale è tutelato fino ad un certo punto. Sono proprio gli enti regolatori Europei ESMA, a creare questa pazzesca situazione di conflitto.

2 commenti

  1. La ricchezza si crea solo col lavoro. Il resto in ultima analisi è apprpriazione indebita del lavoro altrui. La finanza deve servire solo alle imprese sane a reperire i capitali necessari per investire sulla produzione per creare ricchezza vera.

    1. Sì la ricchezza si crea solo con il lavoro, il quale può venire svolto dalle macchine e non dall’uomo.

      “La fabbrica del futuro avrà solo due dipendenti, un uomo e un cane. L’uomo sarà là per dare cibo al cane e il cane per impedire all’uomo di avvicinarsi alle apparecchiature.”
      Warren Gameliel Bennis

      La Finanza è al servizio dell’economia, o almeno dovrebbe.

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