Sulla storia di OneCoin si potrebbe girare un film e alcuni dicono che dei registi stanno già iniziando a lavorarci. Questa è la storia di una delle più grandi truffe mondiali della storia. Ebbene sì, sembra che siano stati truffati 4,5 miliardi di euro ma in molti sostengono che siano addirittura molti di più, probabilmente 19,4 miliardi di euro.
Cifre davvero spaventose… ma facciamo un salto indietro, come è iniziato tutto? Cos’è OneCoin e perché migliaia di persone nel mondo sono state truffate da questo sistema? Chi c’è dietro tutto questo?
Nel lontano 2008…
Il Bitcoin, la criptovaluta che sarebbe diventata in breve tempo la più famosa al mondo, venne lanciato sul mercato nel lontano 2008. Questa criptovaluta è una moneta virtuale che può essere scambiata senza l’ausilio di alcun intermediario (le banche) attraverso un sistema di Blockchain che garantisce la transazione. Sicuramente il Bitcoin rappresenta qualcosa di rivoluzionario ma per Ruja Ignatova si poteva creare qualcosa di meglio.
Ruja Ignatova una pseudo-imprenditrice bulgara dichiarò nel 2014 di aver inventato una criptovaluta che avesse le stesse funzionalità del Bitcoin e permettesse di ottenere dei guadagni molto più facili attraverso dei sistemi di affiliazione: il OneCoin.
Per partecipare in questo sistema era necessario effettuare degli investimenti e per guadagnare ogni persona doveva portarne altre. Quindi si configurava come un MLM (Multi-level Marketing) anche un po’ atipico, dato che in questo caso non si vendeva nessun prodotto o servizio in affiliazione ma una criptovaluta, in pratica uno schema ponzi vero e proprio.
Chi è Ruja Ignatova?
Ruja Ignatova è una donna, imprenditrice bulgara, creatrice del OneCoin, che nasce a Sofia nel 1980. Il suo background le ha permesso di diventare una persona credibile agli occhi della gente. Si è infatti laureata in economia e ha lavorato in multinazionali molto importanti come la McKinsey and Company, inoltre ha continuato i suoi studi presso l’università di Oxford.
Insomma, una persona con una carriera di tutto rispetto. Ci sono però dei piccoli lati oscuri nella sua storia infatti sembra che avesse acquisito un’azienda nell’ambito metallurgico in Germania con il padre però fallita dopo poco tempo. Qualcosa però in questo caso va nel verso sbagliato e lei viene condannata per truffa dalle autorità tedesche e viene reclusa per 14 mesi.
Questo piccolo incidente di percorso però non è sufficiente per fermare colei che si è autodefinita la “Regina delle Criptovalute”. Infatti qualche anno più tardi lancia prima “BigCoin” con scarsi risultati e poi quello per cui è divenuta celebre, purtroppo, in tutto il mondo “OneCoin“.
Gli eventi e il marketing di OneCoin
Ruja Ignatova faceva un marketing davvero incredibile per la sua criptovaluta. Infatti organizzava eventi di grandissima portata con effetti di luce, fuochi d’artificio, davvero qualcosa di sorprendente. Ad esempio nel giugno 2016 organizzò un evento di incredibili dimensioni all’arena di Wembley quasi come se fosse un vero e proprio concerto. Aveva dichiarato che era stata raggiunta una capitalizzazione di 4.5 miliardi di euro.
Tutti gli investitori iniziano a vedere in OneCoin una reale opportunità di guadagno, che cosa sarebbe potuto andare storto in tutto questo?
I dubbi su OneCoin: non esiste nessuna Blockchain?
Sembra incredibile ma la criptovaluta OneCoin in realtà non utilizzava alcuna Blockchain, il sistema si basava sul “nulla”. Per queste ragioni nel 2016 venne contattato uno dei più famosi programmatori al mondo che partecipo alla creazione delle blockchain per il Bitcoin: Bjorn Bjercke. Le cose non andarono come previsto, infatti lui si rifiuto di collaborare con Ruja Ignatova.
Da questo momento in poi sempre più investitori e non, hanno iniziato a farsi domande in merito alla validità di questa criptovaluta. Purtroppo non arrivava alcuna risposta rassicurante da Ignatova e dal suo staff.
Nel 2016 diverse autorità competenti hanno iniziato a indagare su OneCoin e bloccare gli investimenti in questa attività. Nei primi mesi del 2017 Ruja Ignatova è sparita nel nulla con circa 4.5 miliardi di euro.
Konstatin, il fratello dell’imprenditrice che collaborava con lei è stato arrestato nel 2018, dichiarandosi colpevole, della sorella però si sono perse le tracce.
Avvenimenti del 2020: due uccisioni sospette
Nel 2020 sono stati ritrovati i cadaveri di due promotori di OneCoin in Messico. Molti associano il loro omicidio proprio alla criptovaluta, sembra infatti che i due uomini, Oscar Brito Ibarra e Ignacio Ibarra, abbiano raccolto per OneCoin nel corso dei mesi circa 400.000$ che sono spariti nel nulla.
L’intervento della GDF in Italia
In Italia è intervenuta la Guardia di Finanza, oscurando ben 7 siti web associati a OneCoin e 93 pagine social. Sono state già irrogate sanzioni amministrative del valore di 2.595.000 euro, sono stati inoltre arrestati ben 6 promotori italiani.
Conclusioni
Quella di OneCoin è sicuramente una delle più grandi truffe della storia, non solo per la sua portata mondiale ma anche per l’impatto economico.
Oggigiorno ci sono molte piattaforme che agiscono in modo sospetto anche nel mondo delle criptovalute come Trust Investing, quindi stai molto attento prima di investire il tuo denaro.